17 ottobre 2012

ciao te che leggi, non è che ultimamente non c'ero, è che ero qui.
Vieni?

13 ottobre 2012

che differenza fa?
che differenza fa fare o non fare?
che differenza fa dormire da soli con due coperte o sterri a qualcuno?
che differenza fa uscire a correre o stare seduti sguardo fisso sul pc?
che differenza fa passare quell'esame o non passarlo?
che differenza fa avere voglia e non averne?
che differenza fa uscire con loro e con quegli altri?
che differenza fa non avere risposte, nemmeno una piccolissima.

25 settembre 2012

Ale ieri, chiaramente prima che si sbronzasse di whiskey e iniziasse a bestemmia e battere i pugni sul bancone chiedendone dell'altro, ieri Ale ha detto una cosa vera: che la fine delle cose belle non si preannuncia mai, non da il preavviso, non bussa ne manda avvertimenti.
Oggi c'è e domani manco te ne ricordi più di quel senso di familiarità lì.
Lui si riferiva alle nostre cene tra ex colleghi, io no.
Io lo ascoltavo, annuivo e dentro di me pensavo ad altro.
Pensavo che so a memoria i posti in cui parcheggi e che anche ieri ho fatto il giro lungo per prendere la tangenziale e un po' ho gioito che le tue finestre fossero chiuse e la macchina posteggiata alla fine della via e tu a letto, morbido col naso chiuso.
Io pensavo che il 25 agosto stavo sul tuo divano e poi sul letto e poi in tutti i posti della casa dove facevamo l'amore, e poi basta.
Io pensavo che venerdì aprivo i cassetti sapendo dove trovare le cose, piegavo lenzuola sapendo dove riporle e che oggi già non lo faccio più e forse nemmeno domani e mai.
E poi ho pensato che forse tiro il fiato se penso che come vale per le cene così vale per l'amore. Che prima c'è e poi non c'è più. Che ci trovavamo ogni settimana e poi siamo esplosi come il mercurio del termometro che lo rompevo apposta per vedere l'effetto che faceva e toccarlo anche se mia mamma diceva no.
Provaci tu a rimettere insieme un termometro!
Ci si vota all'insuccesso e poi, come dicono loro, la si chiama sfortuna, così, tanto per sentire meno male.

16 settembre 2012

Cose che non ricordo più

Sai quella sensazione di tornare a casa?
Annusare odori familiari quando appoggio la testa sul petto perché sono bassa e generalmente al collo io nemmeno ci arrivo.
Toccare schiene di cui conosci la consistenza, la disposizione delle costole.
Sapere esattamente quanti strati troverai tra pelle sua e mani tue.
Sentire che è li che devi stare, che non c'è altro posto per sentirsi così, per amare così, per essere amata così, per essere te, sopratutto.
Sai quella sensazione di tirare il fiato perché finalmente sei arrivata?
Abbracciarti e appoggiare la valigia, lasciarsi andare, non pensare.
Spogliarsi di tutto quello che ogni giorno mi metto addosso per andare là fuori, per convincermi, indolente, ad andare la fuori a camminare, sbattere la testa, cadere, camminare, ancora e ancora.
Chiudere gli occhi e sentire che ogni muscolo si lascia andare
peso morto su di te e quasi appoggio i piedi sui tuoi e mi lascio camminare, ti lascio fare perché ne ho bisogno, perché stretta lì non si può fare altro.
Lasciarsi accarezzare,
restare immobile a sentire tutto quello che c'è dentro l'immobilità, dentro il silenzio, nell'assenza del superfluo.
Sentirmi nella tua pelle, nel tuo odore, nella tua stretta
resto ferma. finalmente.
fermami.
permettimi di fermarmi.


28 agosto 2012

sul viso

Le facce delle donne cambiano.
anche quelle degli uomini. penso.
ma quelle delle donne di più. sicuro.

La mia faccia è cambiata.
Meno dolce, più spigolosa, dimagrita.
Mi guardo allo specchio e vedo una donna più sicura.
Una che dice no e si; qualche volta anche ni, ma ora sa di averlo detto.
La dolcezza dalla faccia mi è scesa dentro.
Per i pori mi è entrata nella pelle. E' passata alle mani che ora sanno accarezzare e anche agli occhi che sanno vedere, alle orecchie che sanno ascoltare e al cuore che sa dire no quando rischia di perdere un pezzo e anche, irrimediabilmente si se è proprio lì che vuole stare.

Sul viso si legge se sei diventata donna o sei ancora ragazza.
Sta sera mangiavo il mio sashimi e guardavo lei.
Un'altra -ho pensato- è proprio un'altra.
e io lo so che non è solo perché nelle foto della Grecia avevamo dieci anni di meno.
E' un'altra perché tra il suo viso e lei ci sono tante case, tante città, qualche dolore, renne e pieghette abbronzate sulle gambe.

Sul suo viso io leggo la strada che ha fatto Lorenzo per uscire fuori e quella che ha fatto l'amore per entrarle dentro.

Sulla sua fronte c'è scritta l'equazione per tenere tuo figlio con sicurezza, per maneggiare ossa molli come se tu fossi nata proprio per fare quello.

Sul suo viso leggo che sta per partire e che domani chissà. e un po' anche che vorrebbe rimanere qui.

E allora rientrando mi guardo un po' allo specchio anche io e penso che ci leggerebbe un'altra su questa fronte qui, sulle mie labbra sottili, sulle occhiaie che se me lo dici non è perché sei indelicato ma perché sei preoccupato e io storgo la testa perché non mi hai mica tanto convinta sai...

Sul suo viso leggo cose che solo le donne sanno leggere. cose che solo le donne sanno dire: sai che sei diventata più bella.




23 agosto 2012

la settimana prima

problemi di muco.

problemi di cuore.

esercizi di precarietà.

riposini in divano.

lividi.

nostalgie.

brutti sogni.

parlano di me.

sto per diventare un po' più vecchia.

chissà che a forza di rompere le cose io non impari davvero a costruire qualcosa di duraturo.

19 agosto 2012

strategie

Pare che tutte le donne adulte conoscano la sacra arte della strategia.
Tutte meno me, chiaro.
Forse è una cosa che viene trasmessa alle femmine alpha attraverso il latte materno, oppure scatta automaticamente con l'inizio della scolarizzazione, quando si viene a contatto con i primi piccoli peni.
boh.
Fatto sta che loro sanno.
Io so cosa sono le rogatorie, lo spread, la svolta della Bolognina, la filmografia di David Lynch, gli ingredienti per il pollo alle mandorle, come togliere le zecche, cose così insomma.
Cose che non servono a niente per conquistare un uomo e nemmeno per tenerselo.
Io funziono stimolo-risposta. Non penso che per potenziare o migliorare la tua risposta il mio stimolo dovrebbe essere più "strategico": elusivo, sensuale, stronzetto, sapiente, provocatore, misterioso.
A me non eccita il mistero, il vedo non vedo, le parole ad effetto.
A me piacciono i cervelli che funzionano. Mi piacciono i discorsi, le chiacchierate lunghe, le frasi sagaci ma sagaci vere no che le hai lette su twitter caro mio!
Io funziono se vado a fondo, non se sto sopra le cose, non se le osservo solo senza indagarle, assaggiarle, conoscerle.
Io funziono male come donna lo so e l'ho dimostrato di nuovo, ieri sera.
"no, beh, chiaro che non devi rispondergli! tiratela!" disse l'amica stratega
"ok" io fingendomi stratega
......
"cosa fai con quel telefono in mano?" lei
"no guarda io non riesco, voglio chiarezza. Non  mi vuoi vedere? ok dimmelo, nessun problema, ma dimmelo che sennò sto qui con sta cosa che non sale e non scende sul gozzo e manco riesco a godermi l'insalata di pollo!" io

Morale: gli scrissi, in preda al delirio da lakka, grappa finnica dai molteplici gradi, ingenerando in lui il timore irrazionale che insorge nei cani quando gli si fa vedere arnesi dal lungo manico. Ecco. sparito. volatilizzato.

Alcibiade non sarebbe per nulla contento di me.